Decrescita è la consapevolezza che non possiamo continuare a crescere e produrre come se le risorse fossero illimitate, è necessario ridimensionare i nostri consumi in funzione della capacità del pianeta di rigenerare le risorse usate. È  indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori e ridefinire il progresso.

Sotto il termine “decrescita” ha preso forma una corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l’obiettivo di stabilire una nuova relazione di equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi.

La società della decrescita è in contrasto con il “senso comune” della società cosiddetta “moderna”, che identifica la crescita del PIL con l’aumento del livello di vita. Il miglioramento delle condizioni di vita deve essere ottenuto non con l’aumento dei consumi di merci, ma con il miglioramento dei rapporti sociali, dei servizi collettivi, della qualità ambientale.

Secondo Serge Latouche, uno dei principali esponenti di questa teoria, “decrescita, è una parola d’ordine che significa abbandonare radicalmente l’obbiettivo della crescita per la crescita, un obiettivo il cui motore non è altro che la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze sono disastrose per l’ambiente. Più di “de-crescita” è corretto parlare di “a-crescita”, così come si parla di “a-teismo”, poiché si tratta di abbandonare una fede e una religione: quella dell’economia della crescita, che ignora il concetto di entropia, ovvero la non reversibilità delle trasformazioni dell’energia e della materia e che si fonda sulla possibilità di una crescita infinita all’interno di un mondo finito” (S. Latouche, “Le pari de la décroissance”, Fayard, Paris 2006).

Nessuno vuole tornare all’epoca delle caverne, però è indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori. (Papa Francesco, “Laudato si’. Enciclica sulla cura della casa comune”, 2015)

Vedi : Limitatezza delle risorse;  Modello economico “insano”